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Perché azzerare l'approvvigionamento del gas russo è un errore strategico.


"In pochi mesi, abbiamo ridotto le nostre importazioni di gas russo dal 40% a meno del 25% del totale e intendiamo azzerarle entro un anno e mezzo."

Queste le parole del dimissionario Presidente del Consiglio Mario Draghi pronunciate qualche giorno fa al Senato. Ma azzerare le forniture di gas dalla Russia è un errore strategico tanto quanto dipendere da esse, e spiego perché.


Analizzando i fattori che rendono un Paese sicuro dal punto di vista energetico, dobbiamo riferirci a due differenti fasi che caratterizzano il processo di utilizzo dell'energia. La prima fase è quella relativa all'approvvigionamento delle risorse e la seconda, successiva, è quella del consumo dell'energia prodotta.

Un elemento particolarmente importante nel garantire la resilienza di un sistema di approvvigionamento (prima fase) è la diversificazione su tre livelli:

  • il primo livello è quello della diversificazione dei soggetti coinvolti nella fornitura e nel trattamento delle materie prime utili alla produzione di energia. Una pluralità di attori costituisce una garanzia di contenimento del potere di mercato di ciascuno di essi;

  • il secondo livello è quello della diversificazione delle infrastrutture di importazione. Più sono diversificate le infrastrutture di importazione di gas naturale, ad esempio, meno rischi si corrono in caso di incidenti o crisi geopolitiche;

  • il terzo livello è quello delle fonti. Diversificare le fonti energetiche (un bilanciato mix di fonti energetiche) evita le vulnerabilità connesse ad eventuali difficoltà di reperimento di una specifica risorsa. In altre parole, dipendere troppo da una specifica fonte energetica significa esporsi a rischi.

Tutto questo ci fa capire che una buona "dieta energetica" non è impostata al fine di azzerare gli approvvigionamenti bensì a diversificarli il più possibile. Se fosse possibile, come è possibile, acquistare gas russo a costi contenuti rispetto ad altre fonti, allora dobbiamo acquistarlo. Ciò che va evitato, ovviamente, è la dipendenza eccessiva da quella fonte, in modo da non esporre il nostro Paese a rischi.


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